La terribile pestilenza che colpì il Nord Italia tra il 1628 e il 1630 portò alla costruzione di molte cappelle simili a questa, a causa della tradizione “Ram de Pomm”: questa tradizione può anche essere vista come l’unica conseguenza positiva della peste.
L’edicola, nella sua forma originaria, fu ampliata nella prima metà del XVII secolo, mentre nel 1897 si assistette ad un secondo intervento, che portò la struttura ad avere l’attuale pianta rettangolare. Il restauro, anche abbastanza recente, ha portato alla realizzazione di una nuova copertura, oltre che al consolidamento di murature e alla pulitura. La pavimentazione è stata interamente sostituita in lastre di beola. Le murature probabilmente sono la parte più interessante dell’edificio: sono infatti composte da pietrame misto a laterizio, materiali probabilmente reperiti da vecchi edifici.
Testi realizzati con il contributo degli studenti dei Licei Scientifico e Classico di Gallarate e in aggiornamento con i risultati degli studi più recenti.